Tenochtitlan (o México-Tenochtitlan ˈmexiko tenotʃˈtitlan Ascolta[?·info]) fu la capitale dell'impero azteco. Fondata nel 1325[1], sorgeva come Venezia su diverse isolette nel lago di Texcoco, nell'attuale Messico centrale. La città fu rasa al suolo nel 1521 dai conquistadores spagnoli: sulle sue macerie fu costruita Città del Messico e nel corso dei secoli gran parte del lago Texcoco fu prosciugato.
Etimologia
L'etimologia del nome di Tenochtitlán non è del tutto trasparente. Tradizionalmente, si fa derivare il suo nome da quello del leggendario sovrano Tenoch.
Proposte più recenti prevedono che esso sia formato col suffisso locativo -ti-tlan ("sotto, alla base di"), unito ad un composto nominale. La prima parte di questo composto è indubbiamente tetl, ovvero "pietra, roccia", mentre il secondo elemento è probabilmente identificabile con nōchtli, che indica il fico d'India.[2] Dunque il suo nome significherebbe letteralmente "il luogo del fico d'India alla base della roccia". Secondo alcuni, però, un'etimologia di questo tipo non tiene conto del fatto che Tenochtitlán è variamente riportato sia con la ō (lunga) che con la o (breve).
La fondazione
Numerose tribù si avvicendarono sulle sponde del lago, senza però riuscire ad insediarsi definitivamente nel territorio. Fu con l'arrivo degli Aztechi, un popolo originario di Aztlán (un insediamento nel deserto a nord del Messico), che quest'area cominciò a fiorire.
Gli Aztechi lasciarono Aztlán guidati da un'antica profezia, secondo cui avrebbero dovuto stabilirsi e fondare la loro città in un luogo sacro, che gli sarebbe stato annunciato dalla visione di un'aquila che mangia un serpente in cima ad un cactus. Scorsero quest'immagine nell'isola al centro del lago Texcoco e lì, nel 1325, decisero di costruire Tenochtitlán (dal nome del leggendario fondatore e capo Tenoch). Quell'immagine oggi è raffigurata nello stemma del Messico ed è presente al centro della bandiera messicana.
Al loro arrivo, i Mexica (nome nahuatl con cui gli Aztechi si riferivano a loro stessi) dovettero fare i conti con la diffidenza delle popolazioni autoctone. Contaminarono la loro cultura con quella tolteca, specie in ambito religioso, ma subirono un lungo assoggettamento mercenario alla città di Azcapotzalco, capitale del regno tepaneco. Nel 1428, la potenza militare di Tenochtitlán ebbe il sopravvento sulla città nemica, che fu invasa e distrutta dal tlatoani (imperatore) Itzcóatl.
I coloni intervennero sulla zona secondo la tecnica chinampa (dall'originale nahuatl chinamitl), un avanzato sistema di drenaggio che permise agli Aztechi di estendere il terreno edificabile per la loro città e nel contempo di distribuire l'acqua per l'irrigazione agricola.
Lo Splendore
La civiltà azteca crebbe rapidamente e Tenochtitlán divenne la città più importante dell'America centrale. Le dominazioni azteche diventarono un impero culturalmente egemone sulle regioni circostanti, tecnologicamente avanzato e a connotazione fortemente religiosa. Gli Aztechi ebbero contatti commerciali con il Golfo del Messico, con l'Oceano Pacificoe perfino con l'impero Inca.
Tenochtitlán era collegata alla terraferma attraverso ponti e terrapieni (le calzadas) e l'urbanistica cittadina prevedeva una rete di strade e canali, di modo che ogni zona potesse essere raggiunta sia a piedi che in canoa. Era inoltre dotata di un funzionale acquedotto.
Ai tempi dell'arrivo degli spagnoli il territorio di Tenochtitlán era suddiviso in quattro sezioni principali, raggruppate in centri amministrativi locali chiamati calpulli. Ogni unità locale nominava i propri capi militari, religiosi e civili nel rispetto della volontà dei rappresentanti dei calpulli manifestata nelle assemblee.[4]
Era compito di una nobiltà burocratica la gestione della amministrazione pubblica, che doveva occuparsi delle attività giuridiche, di quelle fiscali comprendenti l'esazione delle tasse, della assegnazione dei campi, di accertare l'approvvigionamento e la suddivisione delle raccolte, dei beni prodotti dagli artigiani e di contrattazione con i popoli vicini. Il loro titolo, inizialmente, non era ereditario.
La classe sacerdotale era impegnata non solo nell'espletamento delle pratiche religiose, ma anche dell'educazione dei giovani nobili, all'interno di strutture scolastiche chiamate calmecac. Le materie che imparavano erano soprattutto l'astronomia, la storia, la religione e la scrittura.[4]
Nel XV secolo, in seguito a un'esondazione del lago Texcoco, l'imperatore Ahuitzotl avviò una maestosa ricostruzione di Tenochtitlán che andava eseguita secondo la volontà divina: a seguito dell'ampliamento della Grande Piramide (o Templo Mayor), ordinò infatti il tragico sacrificio di 20.000 uomini in onore della struttura (1487).
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