INTRODUZIONE
La Costituzione Americana è la carta fondamentale della federazione degli Stati americani nata dalla rivoluzione delle colonie britanniche nel XVIII secolo. Redatta e approvata dalla Convenzione di Filadelfia tra il 25 maggio e il 17 settembre 1 55 delegati che parteciparono alla Convenzione erano tipici esponenti della classe dirigente coloniale alla fine del XVIII secolo. Praticamente tutti erano possidenti di buona cultura, che godevano di una posizione dominante all'interno delle loro comunità e dei loro stati, che per molti si traduceva anche in un rilievo di livello nazionale. Nella quasi totalità avevano avuto un ruolo nella Rivoluzione. Di loro, 29 avevano servito nell'Esercito continentale, molti dei quali in posizioni di responsabilità.787 era entrata in vigore nel 1788.
I firmatari della Costituzione avevano un'estesa esperienza politica. Nel 1787, i tre quarti di loro erano o erano stati membri del Congresso continentale. Tutti i 55 delegati avevano comunque esperienze di governo nelle istituzioni coloniali o, dopo l'indipendenza, dei singoli stati. La maggioranza aveva anche tenuto cariche a livello locale o di contea.
· Mifflin e Gorham avevano tenuto la presidenza del Congresso continentale.
· Bassett, Blair, Brearly, Broom, Davie, Dayton, Alexander Martin, Luther Martin, Mason, McClurg, Aterson, Charles Pinckney, Strong, Washington e Yates appartenevano alla minoranza che non aveva mai fatto parte del Congresso.
· Otto di loro (Clymer, Franklin, Gerry, Robert Morris, Read, Sherman, Wilson e Wythe) erano stati firmatari della Dichiarazione d'indipendenza
· Sei (Carroll, Dickinson, Gerry, Gouverneur Morris, Robert Morris e Sherman) erano stati firmatari degli Articoli di Confederazione.
· Due, Sherman e Robert Morris, avevano firmato sia la Dichiarazione d'indipendenza che gli articoli di Confederazione.
· Dickinson, Franklin, Langdon e Rutledge erano stati governatori.
Occupazioni
I delegati del 1787 rappresentavano un'ampia varietà di figure professionali di livello alto e medio alto. Diversi svolgevano più attività. In questo non divergevano molto dal ceto dirigente lealista, a parte il fatto che i rivoluzionari erano generalmente più giovani. Trentacinque erano avvocati o avevano svolto la pratica forense, anche se non tutti traevano dalla professione legale la maggior parte del loro reddito. Alcuni di loro erano anche diventati giudici.
Tredici membri della convenzione erano mercanti: Blount, Broom, Clymer, Dayton, Fitzsimons, Gerry, Gilman, Gorham, Langdon, Robert Morris, Pierce, Sherman e Wilson.
Dodici erano impegnati nella compravendita di terreni: Blount, Dayton, Fitzsimons, Gorham, Robert Morris e Wilson.
Undici praticavano su larga scala la compravendita di titoli finanziari: Bedford, Blair, Clymer, Dayton, Fitzsimons, Franklin, King, Langdon, Robert Morris, Charles Cotesworth Pinckney e Sherman.
Dodici erano proprietari o conducevano piantagioni o grandi fattorie che si affidavano al lavoro degli schiavi: Bassett, Blair, Blount, Butler, Carroll, Jenifer, Mason, Charles Pinckney, Charles Cotesworth Pinckney, Rutledge, Spaight e Washington. Anche Madison possedeva schiavi, così come Franklin, che più tardi divenne abolizionista ed affrancò tutti gli schiavi di sua proprietà.
Broom e Few erano piccoli agricoltori.
Nove ricevevano una buona parte dei loro redditi dalla funzione pubblica ricoperta: Baldwin, Blair, Brearly, Gilman, Jenifer, Livingston, Madison e Rutledge.
Tre si erano ritirati dallo svolgimento di particolari attività economiche: Franklin, McHenry e Mifflin.
Franklin e Williamson, oltre a svolgere varie attività, erano scienziati.
McClurg, McHenry e Williamson erano medici e Johnson presiedeva un college.
Baldwin era stato un ecclesiastico protestante. Williamson, Madison, Ellsworth e probabilmente anche altri avevano compiuto studi di teologia, ma non avevano mai ricevuto ordini.
Situazione finanziaria
La gran parte di coloro che possedevano le maggiori fortune del periodo coloniale si erano schierati con i lealisti e, dopo l'indipendenza, erano tornati nella madrepatria o si erano trasferiti in altre colonie britanniche del Nord America. Di conseguenza, pochi dei delegati erano veramente ricchi. Comunque, anche gli altri disponevano di una buona, se non eccellente, posizione finanziaria.
Washington e Robert Morris erano annoverati tra le persone più ricche del paese.
Anche Carroll, Houston, Jenifer e Mifflin erano molto ricchi.
Tra i meno benestanti erano Baldwin, Brearly, Broom, Few, Madison, Paterson e Sherman, anche se tutti loro riuscivano a vivere in condizioni più che dignitose.
Molti appartenevano a famiglie che disponevano già di buoni patrimoni: Blair, Butler, Carroll, Houston, Ingersoll, Jenifer, Johnson, Livingston, Mifflin, Gouverneur Morris, entrambi i Pinckney, Randolph, Rutledge, Washington e Wythe.
Altri erano giunti al benessere o alla ricchezza partendo da umili origini: Few, Franklin, Gorham, Hamilton e Sherman.
Informazioni demografiche
Brown (1976) e Harris (1969) fornirono informazioni dettagliate a proposito di ogni uomo.
Molti dei delegati del 1787 erano nativi delle 13 colonie.
Solo otto nacquero altrove: quattro (Butler, Fitzsimons, McHenry, e Paterson) in Irlanda, due (Davie e Robert Morris) in Inghilterra, uno (Wilson) in Scozia, e uno (Hamilton) in India.
Molti di loro si sono spostati da uno Stato all'altro. Sedici individui sono addirittura vissuti o hanno lavorato in una o più colonie: Baldwin, Bassett, Bedford, Dickinson, Few, Franklin, Ingersoll, Livingston, Alexander Martin, Luther Martin, Mercer, Gouverneur Morris, Robert Morris, Read, Sherman, and Williamson.
Molti altri hanno studiato o viaggiato all'estero.
I Padri fondatori hanno avuto una forte preparazione culturale.[1] Altri, come Franklin, sono stati in gran parte autodidatti o hanno imparato tramite apprendistato. Altri hanno ottenuto l'istruzione da insegnanti privati o accademie. Circa la metà degli uomini si sono laureati nelle università delle colonie o in Inghilterra. Molti uomini hanno ottenuto lauree in medicina o corsi avanzati in teologia. Per la maggior parte, i delegati erano un gruppo molto colto. Alcuni giudici sono stati istruiti alla Inns of Court a Londra. Ma molti hanno imparato dai giudici Americani.
Longevità e vita familiare Per il loro periodo, i delegati del 1787 (come i firmatari del 1776) erano anziani. Il più anziano a morire aveva 67 anni. Il primo a morire fu Houston nel 1788; l'ultimo, Madison nel 1836.
· Carroll arrivò a 95 anni e all'epoca della sua morte era l'ultimo firmatario ancora in vita.
· Pochi - Franklin, Madison, Williamson, and Wythe – vissero fino a ottant'anni.
· Quindici o Sedici (dipende dall'età esatta di Fitzsimons) morirono a settant'anni.
· 20 o 21 a sessanta.
· Otto vissero fino a cinquanta.
· Cinque vissero solo fino a quaranta.
· Due (Hamilton e Spaight) furono uccisi in duello.
Molti dei delegati si sposarono e crebbero dei figli. Sherman ebbe la famiglia più numerosa, 15 figli da 2 mogli.
· Alla fine nove (Bassett, Brearly, Johnson, Mason, Paterson, Charles Cotesworth Pinckney, Sherman, Wilson e Wythe) si sposarono più di una volta.
· Quattro (Baldwin, Gilman, Jenifer e Alexander Martin) rimasero scapoli.
Religioni
I tre documenti fondanti degli Stati Uniti d'America sono la Dichiarazione di Indipendenza (Luglio 1776), gli Articoli della confederazione (scritti nel 1777, ratificati nel 1781) e la Costituzione degli Stati Uniti d'America (1789). Ci sono un totale di 143 firme su questi documenti, rappresentanti 118 firmatari (qualcuno ha firmato più di un documento).
Ci furono 56 Firmatari della Dichiarazione d'Indipendenza. Ci furono 48 firmatari degli Articoli della Confederazione. tutti i 55 delegati che hanno partecipato nel Constitutional Convention del 1787 erano considerati Padri fondatori, perché hanno scritto e firmato la Costituzione degli U.S.A., che è la base del sistema legale e politico del paese. Solo 39 delegati hanno firmato i documenti, quindi, vuol dire che lì c'erano 16 delegati che non firmarono - persone che erano delegati della Constitutional Convention, ma non furono firmatari della Costituzione.
Ci furono 95 Senatori e Rappresentanti nel primo congresso federale. Se si considerano tutti insieme i firmatari della Dichiarazione, degli Articoli della confederazione e della costituzione con i delegati che non firmarono, e quindi si aggiungono le persone nel primo congresso federale, si ottiene un totale di 238 "slots" o "posizioni" in questo gruppo che si può classificare come i "Founding Fathers" (Padri fondatori) degli Stati Uniti. Perché 40 persone hanno avuto ruoli multipli (hanno firmato più documenti e/o presieduto il primo congresso federale), ci sono 204 individui nel gruppo dei "padri fondatori" Questi sono quelli che hanno fatto una o più delle seguenti cose:
· firmato la Declaration of Independence
· firmato la Articles of Confederation
· partecipato alla Constitutional Convention del 1787
· firmato la Constitution of the United States of America
· partecipato come Senatore nel First Federal Congress (1789-1791)
· partecipato come U.S. Representatives nel First Federal Congress
L'affiliazione religiosa di queste persone è riassunta sotto. Ovviamente questo è un elenco di persone molto ristretto, e non include tutti quelli che possono essere considerati "Padri fondatori americani", ma molte delle maggiori figure che le persone generalmente mettono in questo contesto usando questo criterio, includendo George Washington, Thomas Jefferson, Samuel Adams, Benjamin Franklin, John Adams, John Hancock, James Madison, Alexander Hamilton e altri.
· Religione - Numero - Percentuale
· Episcopali/Anglicani - 88 - 54.7%
· Presbiteriani - 30 - 18.6%
· Congregazionalisti - 27 - 16.8%
· Quaccheri - 7 - 4.3%
· Tedeschi riformati - 6 - 3.7%
· Luterani - 5 - 3.1%
· Cattolici - 3 - 1.9%
· Ugonotti - 3 - 1.9%
· Unitari - 3 - 1.9%
· Metodisti - 2 - 1.2%
· Calvinisti - 1 - 0.6%
TOTALE 204
NOTE: *Questi dati possono essere dibattuti e/o inaccurati. La tabella sopra conta le persone e non "i governatori" vuol dire che le persone non sono state contate più volte se appaiono in più di una delle precedenti liste. Roger Sherman, per esempio, firmò tutti e tre I documenti fondanti e fu un Representative nel First Federal Congress, ma è stato contato una volta sola.
Nella tabella seguente, alcune persone sono state contate più di una volta perché hanno cambiato religione da una denominazione all'altra.
Firmatari della dichiarazione di indipendenza
· John Adams
· Samuel Adams
· Josiah Bartlett
· Carter Braxton
· Charles Carroll
· Samuel Chase
· Abraham Clark
· George Clymer
· William Ellery
· William Floyd
· Benjamin Franklin
· Elbridge Gerry
· Button Gwinnett
· Lyman Hall
· John Hancock
· Benjamin Harrison
· John Hart
· Joseph Hewes
· Thomas Heyward, Jr.
· William Hooper
· Stephen Hopkins
· Francis Hopkinson
· Samuel Huntington
· Thomas Jefferson
· Francis Lightfoot Lee
· Richard Henry Lee
· Francis Lewis
· Philip Livingston
· Thomas Lynch, Jr.
· Thomas McKean
· Arthur Middleton
· Lewis Morris
· Robert Morris
· John Morton
· Thomas Nelson Junior
· William Paca
· John Penn
· Robert Treat Paine
· George Read
· Caesar Rodney
· George Ross
· Benjamin Rush
· Edward Rutledge
· Roger Sherman
· James Smith
· Richard Stockton
· Thomas Stone
· George Taylor
· Matthew Thornton
· George Walton
· William Whipple
· William Williams
· James Wilson
· John Witherspoon
· Oliver Wolcott
· George Wythe
Delegati all'Assemblea Costituzionale
Delegati firmatari
· Abraham Baldwin
· Richard Bassett
· Gunning Bedford, Jr.
· William Blount
· David Brearly
· Jacob Broom
· Pierce Butler
· Daniel Carroll
· George Clymer
· Jonathan Dayton
· John Dickinson
· William Few
· Thomas Fitzsimons
· Benjamin Franklin
· Nicholas Gilman
· Nathaniel Gorham
· Alexander Hamilton
· Jared Ingersoll
· Daniel of St. Thomas Jenifer
· William Samuel Johnson
· Rufus King
· John Langdon
· William Livingston
· James Madison
· James McHenry
· Thomas Mifflin
· Gouverneur Morris
· Robert Morris
· William Paterson
· Charles Cotesworth Pinckney
· Charles Pinckney
· George Read
· John Rutledge
· Roger Sherman
· Richard Dobbs Spaight
· George Washington (presidente dell'Assemblea Nazionale)
· Hugh Williamson
· James Wilson
· William Jackson (Segretario di Stato)
I sedici delegati che non firmarono
· William Richardson Davie
· Oliver Ellsworth
· Elbridge Gerry
· William Houston
· William Houstoun
· John Lansing, Jr.
· Alexander Martin
· Luther Martin
· George Mason
· James McClurg
· John Francis Mercer
· William Pierce
· Edmund Randolph
· Caleb Strong
· George Wythe
· Robert Yates
Altre figure rivoluzionarie considerate Padri fondatori
· Ethan Allen
· Richard Bland
· George Clinton
· Patrick Henry
· John Jay
· Henry Lee III
· Robert R. Livingston
· John Marshall, quarto presidente della Corte Suprema degli Stati Uniti.
· Filippo Mazzei, emigrante italiano, patriota e panflettista che suggerì la frase "All men are created equal"
· James Monroe, membro del Congresso Continentale e quinto Presidente degli Stati Uniti, l'ultimo della "generazione Repubblicana"
· Thomas Paine, che divenne famoso durante la rivoluzione francese con il suo I diritti dell'uomo. Fu eletto all'Assemblea nazionale e collaborò alla stesura della Costituzione francese.
· Peyton Randolph, Presidente del primo Congresso continentale.
· Friedrich Wilhelm von Steuben, il generale prussiano che riorganizzò l'Esercito continentale e lo guidò alla vittoria.
· Charles Thomson, Segretario al secondo Congresso continentale
Era considerata la prima vera costituzione moderna, nata dall’esigenza di creare un forte governo centrale che regolasse i dissensi tra gli stati che si erano dichiarati indipendenti il 4 luglio 1776.
Non a caso è stata definita la "legge suprema dello Stato". Le corti hanno interpretato la frase in questo senso: quando le leggi (incluse le costituzioni dei singoli Stati) che sono state approvate dalle legislature statali, o dal Congresso (nazionale), vengono ritenute in conflitto con la Costituzione federale, tali leggi sono nulle e prive di effetto. Le decisioni della Corte suprema nel corso di oltre due secoli hanno ripetutamente confermato e rafforzato questa dottrina della "supremazia costituzionale" (o "clausola di supremazia").
In base alla Costituzione, l'autorità ultima, politica e governativa, era affidata all'elettorato statunitense, che può cambiare la legge fondamentale, se lo desidera, emendando la Costituzione o, come caso estremo, stilandone una nuova. Il popolo comunque non esercita questo diritto in maniera diretta, ma delega gli affari quotidiani del governo ai funzionari pubblici, sia eletti sia nominati, alcuni dei quali sono previsti dalla Costituzione.
Il potere dei funzionari pubblici è limitato. Le loro azioni ufficiali devono essere conformi alla Costituzione e alle leggi fatte in accordo con essa. I funzionari eletti possono mantenere il loro ufficio solo se rieletti a intervalli periodici. I funzionari nominati prestano servizio, in genere, a piacere della persona o autorità che li ha nominati, e possono essere rimossi in qualsiasi momento. L'eccezione a questa pratica è la nomina a vita, da parte del Presidente, dei giudici della Corte Suprema e di altri giudici federali. Lo scopo di questa eccezione è di rendere questi incarichi liberi da obblighi o influenze politiche.
Conservata nella Galleria Nazionale degli archivi di Washington analogamente alla carta dei diritti permette di restituire una “ fotografia ”, il più ampia e dettagliata possibile, del peculiare modello istituzionale a struttura federativa degli Stati Uniti.
Gli Stati Uniti d'America sono una repubblica federale nella quale il potere politico è condiviso fra il Presidente degli Stati Uniti, il Congresso e le corti giudiziarie federali. Allo stesso tempo, il governo federale condivide la sovranità politica con i governi dei singoli Stati che compongono gli Stati Uniti. È la Costituzione a declinare la struttura del governo federale.
La molteplicità di livelli governativi riflette la storia degli Stati Uniti: il governo federale venne infatti creato dagli Stati, che come ex-colonie conquistarono un'autonomia legislativa indipendentemente l′uno dall′altro; all′interno di ogni Stato, ognuno di questi aveva creato una propria struttura amministrativo-politica decentrata per assolvere alle proprie funzioni ed una volta che gli Stati Uniti si allargarono, si vennero a formare altri Stati modellati su quelli originari.
Esistono delle differenze sostanziali fra il sistema politico americano e quello di molte democrazie costituzionali di matrice europea. Fra le più evidenti si può accennare alla presenza di un parlamento (il Congresso degli Stati Uniti d'America) in cui la "camera alta" ha un peso politico maggiore rispetto all′altro ramo del parlamento ("camera bassa"), oppure al dominio di due partiti"maggiori" che dura da più di un secolo, generando un forte bipolarismo. Quest′ultimo fattore è dovuto anche (ma non solo) a ragioni storiche, che hanno determinato una serie di norme, sia federali che statali, che limitano fortemente lo spazio politico per i cosiddetti "third parties", i quali oltretutto subiscono anche delle limitazioni informali per quanto riguarda la loro presenza sui media.
Cultura politica
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Alexis de Tocqueville, con il suo La democrazia in America (pubblicato fra il 1835 e il 1840 in due volumi) fu uno dei primi ad analizzare compiutamente punti di forza e di debolezza dell'assetto politico statunitense
Da Alexis de Tocqueville in poi, diversi studiosi hanno evidenziato una forte continuità dei valori politici americani fin dai tempi della Rivoluzione americana, avvenuta alla fine del XVIII secolo.
L'origine "coloniale"
Alcune delle colonie britanniche nordamericane si differenziarono dal panorama politico europeo per la loro vibrante cultura politica, che favorì molti giovani uomini ambiziosi e di talento a gettarsi nell'arena politica. Le ragioni di questo "eccezionalismo americano" sono molteplici.
Il numero di elettori era il più grande al mondo, dato che ogni uomo con una certa quantità di proprietà poteva votare. Se in Gran Bretagna meno del 20% degli uomini poteva votare, nelle colonie americane il diritto di voto era esteso alla maggior parte degli uomini bianchi. Tuttavia, ad una apparente matrice democratica delle colonie, le élites sociali reagivano esercitando una forte influenza nel processo elettorale.Un peso che andò lentamente in declino con la Rivoluzione americana.
In ogni colonia i rappresentanti eletti, soprattutto nelle assemblee e nei governi delle contee, avevano il potere di decidere su un grande numero di problemi di natura sia pubblica che privata. Temi di natura pubblica e di dibattito erano, ad esempio, le concessioni di terra, i sussidi alle attività commerciali, il regime fiscale, oppure la manutenzione delle strade, il sostegno ai poveri, la regolamentazione delle taverne o delle scuole. Inoltre, per un colono americano era normale passare molto tempo in tribunale, dato che le cause civili erano molto comuni. Le questioni legali venivano amministrate da giudici locali e da giurie, ed un ruolo sempre più importante lo ebbe la professione forense. Tutto ciò favori la rapida espansione di questa professione e il ruolo determinante degli avvocati in politica divenne chiaro a partire dagli anni ′70 del XVIII secolo: le carriere politiche di John Adams e di Thomas Jefferson, fra gli altri, lo mostrano chiaramente.
Le colonie americane furono un caso eccezionale rispetto al contesto mondiale a causa della rappresentanza garantita ai più diversi gruppi di interesse. A differenza dell′Europa, dove le corti reali, le famiglie aristocratiche e il clero esercitavano un controllo politico effettivo ed esteso, la vita politica americana si aprì anche a mercanti, proprietari terrieri, agricoltori e allevatori, artigiani, e a uomini di religioni e tendenze diverse. Inoltre, più del 90% dei rappresentanti eletti risiedevano nel loro distretto elettorale; al contrario, in Gran Bretagna era un evento normale che un membro del Parlamento fosse assente.
Il popolo americano rimase affascinato, e adottò fortemente, i valori politici del repubblicanesimo, il che ebbe come effetto l'applicazione di una legge uguale per tutti, il bisogno che vi siano cittadini virtuosi e la ferma condanna dei fenomeni di corruzione, lusso sfrenato e dominio sociale aristocratico.
Anche se nelle colonie non esistevano partiti politici simili a quelli poi formatisi nell'ultimo decennio del XVIII, nel dibattito politico erano comunque presenti delle fazioni politiche.
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